Le scaramucce tra politici, in Italia, sono all’ordine del giorno. E Calenda e Meloni sembrano essere due dei più feroci.
Giorgia Meloni fa della comunicazione sui suoi social una colonna portante della sua politica. E non è molto raro trovare, nei suoi post, una logica “amico-nemico”, tipica della destra estrema in Europa. Anche se, spesso, “Giorgia” non fa i nomi dei politici che critica, non è difficile risalire ai nomi che Meloni mette nel mirino. In questo caso, oggi, Meloni ha parlato di alcuni componenti del governo Draghi come dei “ministri inadeguati e nostalgici del lockdown”. Ma Carlo Calenda, leader di Azione, non ha accettato questa provocazione.
La lite social
“L’Italia è in emergenza siccità da settimane”. Questo l’incipit del post di Giorgia Meloni, che insiste: “La nostra agricoltura è seriamente minacciata e anche la produzione energetica è a rischio. Ma tutto ciò era previsto. A marzo, la Commissione europea aveva pubblicato un report che metteva in guardia sui rischi di “una grave siccità che avrebbe colpito l’Italia settentrionale e in particolare il bacino del fiume Po”. E da allora cosa ha fatto il Governo dei “migliori”? NIENTE! Ora, Ministri inadeguati e nostalgici del lockdown minacciano di chiudere i rubinetti agli italiani e di istituire zone rosse. Possibile che, ogni volta, questo Governo di incapaci debba far pagare agli italiani la sua inettitudine?”.
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Calenda non ha accettato di buon grado quest’attacco al governo. “Non ho ben capito quando avresti dimostrato una qualsiasi capacità di governo. Cosa hai governato? Perché è del tutto legittimo prendere posizione anche duramente contro il governo, ma dare dell’incapace a Draghi, non avendo gestito mai nulla è un poco fuori misura”. Questo il tweet di Calenda contro l’attacco odierno di Meloni al governo Draghi. Il leader di Azione ha concluso così: “Aggiungo una cosa Giorgia. A queste sparate non si accompagna mai una proposta realizzabile. Esattamente come i 5S e Salvini prima di te. Funziona finché non governi. Ma forse non te ne importa granché. Meglio l’opposizione a vita. Più facile”.